Il “sorpasso” del debito greco su quello italiano

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Il “sorpasso” del debito greco su quello italiano: quando l’allievo supera il maestro (in spread)

Mentre l’Europa si gode la primavera tra fiori, Pasqua e promesse di ripresa, a sud del continente si consuma l’eterno cerimoniale del Calvario, in un delicato passaggio di consegne: la Grecia, la regina indiscussa del debito pubblico, sta per lasciare il trono all’Italia. Ma niente paura, non è un miracolo economico—è solo che noi italiani abbiamo lavorato diligentemente per peggiorare i nostri conti, mentre Atene, dopo anni di cure intensive (leggi: austerity da brividi, prestiti e ristrutturazioni), finalmente vede la luce. Insomma, si può ben dire: “una faccia – una razza” o in altri termini “se Atene piange, Sparta non ride”. Accomodatevi e informatevi:

Grecia vs Italia: la gara (triste) del debito

Secondo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI), entro il 2029 la Grecia avrà un debito pubblico del 139,4% del PIL, mentre l’Italia volerà al 142,3%. Un sorpasso storico, se si considera che ancora nel 2023 la Grecia viaggiava a un mostruoso 163,9%, mentre l’Italia si accontentava di un più “modesto” 136,9%.

Come è possibile? Semplice:

  • La Grecia, dopo aver toccato il fondo con 6 fallimenti nella sua storia di 200 anni, tre bailout nel breve, spread a quattro cifre e una crisi che ha fatto scuola, ora restituisce i prestiti in anticipo (addirittura 10 anni prima del previsto!), grazie a un’economia che, seppur ancora fragile e con gli aiuti dei partner internazionali, gode di crescita e surplus primari.
  • L’Italia, invece, naviga in acque sempre più torbide: crescita anemica, deficit cronici e una montagna di debito che, invece di calare, continua a lievitare.

Europa del Sud: malati cronici gravi, ma ancora in corsia

Il problema? Entrambi i Paesi restano economie fragili, società scarsamente coese, burocrazie da tortura, con un debito insostenibile nel lungo periodo. La Grecia ha imparato (a sue spese) a vivere sotto la costante supervisione dei creditori, mentre l’Italia farfallina con slogan da influencer spera ancora nella magia degli spread e negli aiuti europei e americani.

Eppure, c’è da ridere (per non piangere):

  • La Grecia ora viene citata come esempio di “successo”… dopo aver perso il 25% del PIL in un decennio.
  • L’Italia, invece, continua a giocare a “facciamo finta che il debito si autofinanzia”, mentre la Banca d’Italia ci ricorda gentilmente che ogni neonato italiano ha già un debito di 47.000 euro.

Cosa ci aspetta in questa gara tra poveri d’Europa?

Tra qualche giorno, Eurostat pubblicherà i dati ufficiali sul debito 2024: la Grecia dovrebbe scendere sotto il 154% del PIL, mentre l’Italia continuerà la sua lenta ascesa. Morale della favola?

Il Sud Europa resta la zona “a rischio” dell’Eurozona, dove il debito è come la goccia cinese: non ti uccide subito, ma scava lentamente. E mentre Bruxelles spera in un miracolo, noi ci consoliamo pensando che, almeno in una cosa, l’Italia batte la Grecia: nel calcio.

(Per il resto… meglio non guardare i conti.)

📌 Leggi anche su Filo Italoellenico:

  • “Come sopravvivere allo spread con una tazza di caffè freddo”
  • “Debito pubblico: perché i nostri nipoti ci odieranno”
  • “La Grecia ha fatto default e ora sta meglio di noi. Come è possibile?”

🚨 Stay tuned (e incrociate le dita).

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