La Borsa archeologica di Ποσειδωνία – Paestum torna a parlare Greco

La Borsa archeologica di Ποσειδωνία – Paestum torna a parlare Greco:

il labirinto minoico, il premio “Palmira” e un’opportunità per il Mediterraneo

Contributo redazionale di Evangelos Alexandris Andreuccio — www.grecia.it

La XXVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (Paestum, 30 ottobre–2 novembre 2025) ripropone — con rinnovata intensità — un dialogo che per noi della Lega ItaloEllenica è famigliare fin dalla prima edizione dell’evento in nostra presenza insieme all’allora sindaco di Salerno Vincenzo de Luca, oggi governatore della Campania: l’incontro fra scienza, memoria e progettualità turistica che tenga insieme ricerca archeologica, cultura e valorizzazione sostenibile dei territori, marketing strategico.

In questa cornice, la celebrazione del mito del labirinto cretese e l’assegnazione dell’International Archaeological Discovery Award “Palmyra” alla scoperta di un imponente edificio circolare minoico in Creta costituiscono un evento simbolico e strategico, non solo per la storia delle civiltà antiche ma anche per il rilancio culturale ed economico dell’intero bacino mediterraneo.

La scoperta: un «labirinto» minoico e cosa significa

Gli scavi che hanno portato alla luce questo edificio circolare di età minoica, situato su un’altura di Creta, sono stati descritti dagli studiosi come una struttura monumentale — un complesso circolare con un diametro notevole (attorno ai 48 metri) e configurazioni ad anelli che hanno suggerito immediatamente il richiamo al mito del labirinto. L’importanza scientifica non è soltanto nella forma spettacolare, ma nella possibile funzione rituale e simbolica: si tratta di un impianto che rinvia a pratiche collettive, a organizzazioni spaziali complesse e a una scala di intervento architettonico finora poco attestata nelle fonti minoiche. Questi elementi spiegano perché la scoperta sia stata definita “unica” e di portata straordinaria per la conoscenza della civiltà minoica.

Il premio “Palmira”: memoria, simbolo e responsabilità

Il riconoscimento consegnato alla scoperta — l’International Archaeological Discovery Award “Palmyra” — porta con sé una forte carica simbolica. Intitolato alla memoria delle responsabilità civili davanti alla distruzione del patrimonio (il nome rimanda alla tragica storia di Palmyra e del sacrificio degli archeologi che la difesero), il premio non è solo un trofeo scientifico: è un appello etico alla tutela, alla cooperazione internazionale e alla sensibilizzazione pubblica sui rischi e sulle opportunità che circondano il patrimonio archeologico. La cerimonia ufficiale, tenutasi a Paestum con la consegna affidata al Ministro della Cultura e dello Sport della Grecia, Lina Mendoni, il 31 ottobre 2025, accentua il valore diplomatico e culturale del gesto.

La Grecia trionfa alla BMTA 2025 con la vittoria del Premio “Palmyra” e dello “Special Award”.

È la straordinaria scoperta di un antico edificio minoico a Creta, risalente a oltre 4.000 anni fa, ad aggiudicarsi l’International Archaeological Discovery Award “Palmyra” e lo “Special Award” deciso dalla platea di followers della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum.

Il Premio sarà consegnato a Lina Mendoni Ministro della Cultura e dello Sport della Grecia venerdì 31 ottobre alle ore 18, in occasione della XXVII BMTA, che si svolgerà a Paestum dal 30 ottobre al 2 novembre. Insieme al Ministro Mendoni, presente anche Olympia Vikatou Direttore Generale Antichità e Patrimonio Culturale.

Ecco la scoperta vincitrice dei premi:

Grecia, sull’Isola di Creta, un misterioso palazzo che richiama il mito del labirinto

Tra mito e metrica: perché il richiamo al labirinto conta

Parlare di “labirinto” qui non significa applicare semplici categorie mitologiche a un oggetto archeologico: vuol dire riconoscere che la forma dell’edificio apre piste interpretative su rituali collettivi, percorsi simbolici e rappresentazioni cosmologiche. Il labirinto, nella memoria mediterranea, è immagine di viaggio iniziatico, di transito fra mondi — ed è esattamente questo orizzonte che la ricerca minoica sembra riaprire. Dal punto di vista della storia delle religioni e della sociologia del sacro, la scoperta può ridefinire i rapporti tra spazio rituale e organizzazione politica nelle società palaziali dell’Egeo.

Implicazioni per la cooperazione culturale e il turismo archeologico

Per l’Italia meridionale e per la Grecia la posta in gioco è duplice. Da un lato c’è la valorizzazione scientifica: la necessità di progetti di scavo congiunti, pubblicazioni condivise, programmi di conservazione che rispettino il contesto. Dall’altro lato c’è la proposta turistica: Paestum — la sua straordinaria contiguità tra tempio, paesaggio e memoria classica — può fungere da hub per circuiti culturali italo-ellenici che colleghino “luoghi di grande storia” nel Mediterraneo orientale e occidentale. Immaginiamo scambi di mostre, cantieri-scuola congiunti, programmi di turismo esperienziale che non banalizzino il passato ma ne amplifichino la fruizione responsabile. La consegna del premio a rappresentanti istituzionali greci sancisce una finestra politica propizia per mettere in piedi questa rete.

Le sfide: tutela, pressioni infrastrutturali e sostenibilità

Nonostante l’entusiasmo scientifico, non mancano criticità concrete: la scoperta in Creta si è confrontata con tensioni legate a progetti infrastrutturali (e questioni come la compatibilità tra tutela e sviluppo restano aperte). La protezione del sito, la sua fruibilità controllata, la mitigazione degli impatti antropici e una comunicazione pubblica che sappia trasmettere complessità senza spettacolarizzare sono priorità irrinunciabili. Anche per Paestum vale la stessa regola: la creazione di offerta turistica non può avvenire a scapito del valore archeologico e paesaggistico.

Proposte operative (linee di indirizzo)

1. Reti italo-elleniche di ricerca: accordi per scambi scientifici, cantieri congiunti e dottorati binazionali su temi minoici e greco-italici.

2. Itinerari culturali Paestum–Creta: progettare percorsi tematici integrati (mostre itineranti, percorsi virtuali, eventi formativi) che mettano al centro la continuità mediterranea.

3. Programmi di comunicazione responsabile: coinvolgere comunità locali, scuole e operatori turistici per una fruizione che sia educativa e sostenibile.

4. Fondi congiunti e tutela preventiva: promuovere meccanismi di finanziamento bilaterali per la protezione del contesto paesaggistico e per la gestione del rischio infrastrutturale.

La Borsa di Paestum 2025 e il riconoscimento attribuito alla scoperta cretese non sono un semplice appuntamento celebrativo: costituiscono un’opportunità politica e culturale per rilanciare una cooperazione mediterranea che sappia trasformare conoscenza in valore condiviso. Per noi, come lega Italo-ellenica e per il portale grecia.it, il messaggio è chiaro: trasformiamo il mito in progetto concreto — Paestum può e deve essere il cardine operativo di questa operazione, collegando ricerca, tutela e un’offerta turistica che rispetti e valorizzi la profondità storica dei luoghi. Il premio “Palmira” ce lo ricorda: la memoria non è retorica, è responsabilità.

Evangelos Alexandris Andreuccio

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