La qualità e durata della vita è conseguenza delle nostre scelte comportamentali
Di Evangelos Alexandris Andruzzos
Consulente facilitatore in sviluppo sociale e personale
La constatazione che quasi la metà delle morti per cancro sia attribuibile a fattori modificabili rappresenta non solo un dato allarmante, ma una potente leva di speranza — ci dice che una parte significativa del carico tumorale può essere prevenuta.
Da un punto di vista olistico, questo significa che la prevenzione non può ridursi a interventi separati (es. “fumi meno”, “mangia meno calorie” o “fai più sport”), ma va pensata in termini di stile di vita integrato, contesto sociale, ambientale, culturale. Alcuni spunti di riflessione in seguito.
Equilibrio alimentare e metabolico: favorire alimenti non processati, ridurre zuccheri aggiunti e carboidrati, garantire micronutrienti e fibre, promuovere la salute dell’intestino, proteggere accuratamente il microbioma.
Attività fisica e movimento quotidiano: non solo “palestra” che serve poco o niente, addirittura attività negativa se fatta in eccesso, ma cammino, giardinaggio, attività rilassanti e divertenti utili, riduzione della sedentarietà.
Controllo dello stress, qualità del sonno, benessere mentale e socialità: perché il sistema immunitario, l’infiammazione cronica e gli equilibri ormonali vengono influenzati anche da questi aspetti.
Riduzione delle esposizioni ambientali e comportamentali: non solo il tabacco e l’alcol, ma anche inquinanti, radon, agenti chimici, campi elettromagnetici a bassa frequenza e prediligere la scelta di ambienti salubri.
Politiche pubbliche, educazione e comunità, soprattutto gruppi di socioterapia dove le persone apprendono una dall’altra e cambiano postura di vita consapevolmente. Le modifiche individuali sono fondamentali, ma servono infrastrutture e risorse umane che permettono i raggruppamenti frequenti e fruttuosi tra le persone semplici la società civile. Leggi, campagne di informazione e accesso equo per tutti, soprattutto le classi sociali ed economicamente più deboli alle risorse di salute — per evitare che la prevenzione diventi un «lusso» per pochi in grado di procurarsi consulenze professionali costose.
Monitoraggio e diagnosi precoce: non basta prevenire, bisogna anche intercettare le patologie fin dai primi stadi, con screening appropriati e accessibili.
GBD 2019 Cancer Risk Factors Collaborators. “The global burden of cancer attributable to risk factors, 2010–19: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2019.” The Lancet (2022).
https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/piis0140-6736(22)01438-6/fulltext
In questo lavoro, gli autori stimano che nel 2019 circa il 44 % delle morti per cancro fossero attribuibili a fattori di rischio modificabili — tra cui fumo, consumo eccessivo di alcol, elevato indice di massa corporea grassa, diete squilibrate non salutari, alti livelli di glicemia, esposizioni ambientali/occupazionali, e altri.
Nelle proiezioni più recenti per il 2023, si stima che i decessi per cancro attribuibili ai fattori modificabili siano circa il 41,7 % del totale
In sintesi: quei “44 fattori modificabili” non sono semplicemente variabili scientifiche indiscusse e dimostrabili, ma punti di intervento per una salute integrata, dove corpo, mente, ambiente e società dialogano. Investire sulla prevenzione olistica significa coltivare una cultura della salute che sostiene non solo l’assenza di malattia, ma il benessere e una ragionevole durata e qualità della vita in tutte le sue dimensioni, direttamente dipendente dalla cultura generale di ogni individuo e dal suo livello di intelligenza raggiunta collettivamente nella comunità di riferimento.