- Relazione Analitica Socio-Culturale
Motivazione del progetto di Socioterapia Italo-Ellenica
Di Evangelos Alexandris Andreuccio
Consulente facilitatore in sviluppo sociale e personale
1. Premessa
In mezzo secolo di attività culturale internazionale, l’esperienza diretta sul campo, integrata da una profonda conoscenza scientifica e aggiornata in diverse discipline, ha dimostrato un principio semplice ma essenziale: il livello di civiltà e di intelligenza (IQ individuale o collettivo) di una persona o di una comunità si misura dall’apertura mentale e dalla disponibilità al dialogo.
Quanto più un soggetto, individuale o collettivo, riesce a trattare informazione, elaborare concetti nuovi e assimilare saperi sconosciuti, tanto più contribuisce a una civiltà avanzata.
2. La sfida della civiltà contemporanea
La società contemporanea è segnata da una forte contraddizione:
da un lato, l’economia capitalistica incoraggia l’individuo a perseguire comfort, piacere e profitto con il minimo sforzo possibile, regola che si è rivelata vincente nella sfera economica;
dall’altro lato, la civiltà, intesa come sviluppo sociale e culturale, richiede partecipazione pubblica, condivisione delle responsabilità e confronto aperto sulle grandi questioni umane.
Il predominio del modello consumistico-industriale ha generato un’omologazione globale che spiana le differenze culturali e riduce l’essere umano a semplice consumatore dipendente da falsi bisogni, un “cadavere ambulante” privo di radici e prospettive critiche, senza coscienza e con subcultura alienante, frustrante, nevrotica.
3. La necessità di una nuova campagna di acculturazione
In questo contesto, la campagna di acculturazione non può limitarsi alla trasmissione di nozioni teoriche. Essa deve diventare:
dialogo fertile tra soggetti e comunità, concepito come scambio da “vasi comunicanti” che veicolano conoscenze e soprattutto esperienze concrete;
pratica socio-terapeutica, cioè metodo di confronto paritario e democratico, che stimola curiosità, creatività e partecipazione attiva attraverso processi di gruppo;
contrasto all’inerzia mentale, rompendo la “zona comoda” dell’indifferenza nel sociale, che sostiene l’edonismo passivo, idiota, per risvegliare entusiasmo e gioia di apprendere insieme.
La socioterapia, in questa prospettiva, si configura come proposta metodologica della sociologia: uno strumento capace di innestare altre discipline scientifiche su tematiche comuni, affrontando i problemi personali e collettivi in modo condiviso.
4. La dimensione italo-ellenica del progetto
Il progetto di socioterapia italo-ellenica nasce da questa esigenza.
Italia e Grecia, culture sorelle che hanno contribuito in maniera determinante alle radici della civiltà europea e mediterranea, oggi si trovano di fronte alla sfida di mantenere viva la loro identità culturale senza essere travolte dall’omologazione economica globale.
La congiunzione italo-ellenica diventa quindi:
operazione culturale, basata sull’apertura al dialogo tra due popolazioni storicamente vicine;
punto di partenza europeo e mediterraneo, capace di proporre un modello di civiltà alternativa all’anonimato consumistico;
laboratorio di socioterapia collettiva, dove la condivisione di esperienze, emozioni e razionalità costruisce nuove modalità di pensare e di agire, radicate in tradizioni millenarie ma orientate al futuro.
5. Obiettivi e prospettive
Il progetto intende:
1. Rafforzare i legami culturali italo-ellenici come base di una cooperazione sociale più ampia.
2. Creare spazi di confronto socio-terapeutico, aperti e democratici, in cui discipline diverse possano interagire in un’ottica interdisciplinare.
3. Proporre soluzioni concrete a problemi personali, comunitari e sociali, sperimentando metodologie di gruppo capaci di stimolare responsabilità civica e innovazione culturale.
4. Contrastare l’appiattimento culturale globale, riaffermando la centralità del Mediterraneo come culla di civiltà e come laboratorio di rinascita culturale europea.
6. Ambizioni
La socioterapia italo-ellenica non è un progetto locale o circoscritto, ma un processo culturale di respiro universale. Partendo dal dialogo tra due popoli storicamente congiunti, si propone come modello di resistenza creativa alle dinamiche disumanizzanti dell’economia globale, aprendo la strada a una civiltà fondata su partecipazione, dialogo e condivisione delle responsabilità.
Solo così l’Europa e il Mediterraneo potranno recuperare il loro ruolo storico: non quello di semplici mercati in antagonismi e sfide di supremazia, ma di luoghi vivi di civiltà e umanità in pace.
Evangelos Alexandris Andreuccio
Consulente facilitatore in sviluppo sociale e personale