Sociologia e Socioterapia: un impegno civile per la salute mentale nella società europea

Sociologia e Socioterapia: un impegno civile per la salute mentale nella società europea

di Evangelos Alexandris Andreuccio

La società europea contemporanea vive un paradosso inquietante: mai come oggi si parla di benessere e felicità, eppure mai come oggi la salute mentale appare fragile.
La recente statistica secondo cui il suicidio è diventato la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni non è solo un dato sanitario, ma un campanello d’allarme sociologico che mette in crisi il nostro modello di civiltà. Dietro ogni numero c’è un fallimento collettivo di ascolto, di solidarietà e di senso.

La salute mentale come questione sociale

La sociologia contemporanea ci insegna che la salute non è solo una condizione biologica, ma una costruzione sociale.
La salute mentale, in particolare, riflette la qualità dei nostri legami, la fiducia reciproca, la stabilità economica e la giustizia sociale.
Quando le persone si sentono isolate, escluse o inutili, la mente si ammala insieme al corpo sociale.

Le cause della crescente sofferenza comportamentale non si trovano soltanto negli individui, ma nel contesto che li circonda: precarietà lavorativa, disuguaglianze, crisi ambientale, conflitti e perdita di orizzonti collettivi.
Le guerre, le pandemie, la solitudine digitale e la pressione economica sono ferite che toccano la dinamica collettiva.
Ed è per questo che la risposta non può limitarsi alla medicina o alla psicologia clinica orientate al singolo individuo: deve essere sociale, educativa, partecipata.

La socioterapia: una risposta comunitaria

In questa prospettiva nasce la socioterapia, un approccio che non cura “malattie”, ma ricostruisce relazioni, rafforza il tessuto umano e promuove la consapevolezza collettiva.
La socioterapia è un cammino comunitario, lavoro serio e impegnativo dentro la società civile e non con la distanza di sicurezza cattedrale dottrinale gerarchica, in cui l’ascolto paritario e solidale, la condivisione e l’esperienza diventano strumenti di crescita e guarigione.
È un invito a riscoprire la dimensione umana e simbolica della convivenza, a riconoscere che la salute mentale non è solo un affare privato, ma un bene comune.

Il progetto “Ci impegniamo – progrediamo”

All’interno di questa visione, il progetto “Ci impegniamo – progrediamo” nasce come intervento nella grande mischia popolare, dove è nata la sociologia come filosofia emancipativa presso la società civile, volto a risvegliare il senso di corresponsabilità sociale e di partecipazione attiva.
Si tratta di un percorso di educazione civica e sociale ispirato alla tradizione del dialogo greco-romano democratico è aperto — dove la parola, la relazione e la comunità erano strumenti di guarigione e di verità.

Attraverso incontri, laboratori e momenti di riflessione collettiva nel proprio vicinato, nel proprio villaggio, nel proprio posto di lavoro… il progetto propone una nuova alleanza tra sociologia e socioterapia:

La sociologia come analisi critica delle strutture che generano disagio;

La socioterapia come pratica relazionale che restituisce fiducia, significato e appartenenza.

“Impegnarsi” significa non restare spettatori passivi e inerti del disagio, ma agire insieme per una società più equa, accogliente e consapevole.
“Progredire” significa costruire passo dopo passo un nuovo equilibrio tra benessere individuale e salute collettiva, nel contesto di azioni mirate alla solidarietà e risoluzione concreta dei problemi.

Verso una civiltà della cura

Il futuro dell’Europa dipenderà dalla sua capacità di mettere la salute mentale sullo stesso piano della salute fisica, come richiesto dalle più recenti comunicazioni europee, ma anche — e soprattutto — di riconoscere la dimensione comunitaria della sofferenza.

Non basta finanziare progetti sanitari: serve un nuovo umanesimo sociale, capace di integrare educazione, cultura, solidarietà e giustizia.

Serve una civiltà della cura, dove le relazioni tornino ad essere fonte di forza e non di paura. Italia e Grecia sono paesi tradizionalisti, fortemente religiosi, etnocentrici e perfino nazionalisti ed è necessario rivedere questi tratti comportamentali imposti dalle establishment dispotico e padronale, per ritrovare il gusto della convivialità, con partecipazione, autogestione dal basso in autonomia e democrazia.

Con “Ci impegniamo, progrediamo”, il portale grecia.it vuole contribuire a questa riflessione: offrire spazi di parola, di confronto e di apprendimento reciproco per passare poi ad azioni solidali per superare i problemi individuati e consapevolmente affrontati in prima persona dai gruppi attivi.
Perché una società che ascolta e poi agisce di concerto, è una società che guarisce, produce gli anticorpi indispensabili all’intossicazione di massa imposta dai gradi decisori industriali e politici, oggi perfino dai perfidi algoritmi.

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