Stesso Mediterraneo, stesse sfide”: Italia e Grecia chiedono all’UE politiche comuni su migrazione, energia e cooperazione

Stesso Mediterraneo, stesse sfide”: Italia e Grecia chiedono all’UE politiche comuni su migrazione, energia e cooperazione

di Evangelos Alexandris Andreuccio (Andruzzos)

Roma / Atene – Italia e Grecia rilanciano la loro alleanza nel Mediterraneo: non solo come confini meridionali dell’Unione Europea, ma come protagonisti nel definire politiche condivise su migrazione, transizione energetica e cooperazione regionale. Al centro del vertice intergovernativo svoltosi a Roma il 12 maggio 2025 ci sono state dichiarazioni e accordi che sottolineano l’urgenza di una visione comune, affiancata però da richieste esplicite che la società civile sia coinvolta concretamente nell’attuazione.

Migrazione: dal vertice ai centri di accoglienza, il gap umano

Durante il vertice Italia-Grecia, i due governi hanno richiamato la necessità di una “risposta UE comune”, sottolineando che Italia e Grecia, «in quanto Paesi di primo ingresso», portano «lo stesso fardello di livelli insostenibili di migrazione irregolare verso l’Europa».
La dichiarazione congiunta tra Meloni e Mitsotakis ribadisce l’impegno a una «attuazione corretta e bilanciata del Nuovo Patto su migrazione e asilo», con solidarietà e condivisione delle responsabilità.
Dal versante greco, il premier Mitsotakis ha sottolineato che «l’immigrazione può risolvere carenza di manodopera» e che la Grecia sta aprendo canali legali per integrare migranti, dando permessi di lavoro e residenza a chi soddisfa certi criteri, in settori dove esistono forti deficit occupazionali.

Ma le voci della società civile richiamano problemi non risolti:

Amnesty International ha messo in guardia affinché l’isola di Samos, dove si trova un centro chiuso per richiedenti asilo, non diventi «modello per il Patto europeo», denunciando condizioni di detenzione arbitraria e violazioni dei diritti umani.
Il “Tavolo Asilo e Immigrazione” (Italia) e altre ONG criticano le dichiarazioni governative congiunte che tendono a rimuovere o limitare il ruolo delle ONG nel salvataggio in mare, sostenendo che spesso si giunge a chiedere responsabilità alle organizzazioni private su operazioni delicatissime, lasciando in ombra responsabilità statali.

Energia e interconnessione: la rete come collante

Nel corso del vertice, la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis hanno annunciato un accordo da circa 2 miliardi di euro tra Terna (Italia) e il gestore greco della rete elettrica, per valutare nuove interconnessioni elettriche.
Meloni ha osservato che la posizione geografica dell’Italia e della Grecia offre un vantaggio nel Mediterraneo, diventato “via più breve tra Atlantico e Indo-Pacifico”. Progetti come BlueMed e GreenMed (cavi sottomarini, reti advanced) sono citati come pilastri di una cooperazione per l’autonomia digitale e la sicurezza delle comunicazioni.

Cooperazione mediterranea: sicurezza, cultura e strategie geopolitiche

Nei commenti ufficiali della conferenza stampa congiunta, Mitsotakis ha affermato che «una volta paesi come l’Italia e la Grecia erano considerati fonti di problematiche, ora offriamo soluzioni per raggiungere obiettivi a livello europeo».
Meloni ha ribadito che i temi della difesa, della sicurezza e del contrasto all’immigrazione irregolare di massa saranno centrali nel dialogo futuro, dentro l’UE e nella cooperazione bilaterale.

Il ruolo della società civile: oltre le dichiarazioni

Le istituzioni fanno la parte della leadership, ma senza la società civile le politiche rischiano di restare astratte. Ecco alcune indicazioni concrete emerse anche dalla stampa e dalle ONG:
Ambito Criticità segnalata – proposte dalla società civile
Accoglienza Centri chiusi come Samos, Lesbos, Chios: condizioni segnalate come inadeguate, eccessiva restrizione della libertà. Maggiore trasparenza della gestione, monitoraggi indipendenti, coinvolgimento di associazioni locali nel supporto assistenziale, sanitario e legale agli ospiti.
Ruolo delle ONG Alleanza Italia-Grecia e altri paesi tendono a criticare le ONG sia sulle operazioni in mare sia sulla conformità alle regole, mentre le ONG denunciano scarsa partecipazione e rigidi vincoli burocratici. Dialogo istituzionale permanente, procedure condivise tra ONG e istituzioni, finanziamenti dedicati per le ONG che operano nel soccorso, integrazione e difesa dei diritti.
Giustizia climatica / transizione energetica Spesso le popolazioni locali (isole greche o regioni meridionali italiane) restano soggette a impatti ambientali, mancanza di informazione preventiva, scarsa partecipazione nei processi decisionali. Consultazioni pubbliche obbligatorie, progetti pilota partecipati, trasparenza su impatto ambientale e benefici economici locali, cooperazione universitaria e ricerca congiunta transfrontaliera.

Deduzioni logiche politiche e umanitarie

Il recente vertice Italia-Grecia mette in luce che, sui temi della migrazione, dell’energia e della cooperazione mediterranea, esiste ormai una convergenza forte a livello governativo. Tuttavia, come evidenziano le critiche e le proposte della società civile, è indispensabile che le politiche non rimangano puri proclami, ma si traducano in atti concreti, condivisi e partecipati.

Se Italia e Grecia riusciranno a costruire canali stabili per integrare la società civile, bisogna coinvolfere da protagoniste le istituzioni preposte sul fronte della migrazione, come le ONG, le comunità locali, il settore privato, le associazioni professionali del settore come i sociologi e le università nei processi decisionali (dalla gestione dei centri di accoglienza al monitoraggio delle opere energetiche), allora la cooperazione potrà diventare un modello per l’UE, non solo per il Mediterraneo, ma per tutti quei Paesi che vivono il confine meridionale dell’Europa, da gestire come cerniera tra mondi a velocità diversa, ma senza barriere invalicabili in tempi di globalizzazione incontrastata.

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