19 Maggio: Giorno della Memoria per il Genocidio dei Greci del Ponto

19 Maggio: Giorno della Memoria per il Genocidio dei Greci del Ponto

19 maggio 1919: il giorno che segnò l’inizio della seconda fase del genocidio dei Greci del Ponto. Una pagina buia della storia che il Parlamento greco ha scelto di commemorare con una giornata dedicata al ricordo, il 19 Maggio appunto.

Un popolo estirpato. I Greci del Ponto, comunità ellenica stanziata nel nord dell’Asia Minore fin dall’antichità, subirono un destino tragico simile a quello degli Armeni. Vittime di persecuzioni e massacri orchestrati dall’Impero Ottomano, tra il 1914 e il 1922, si stima che circa 353.000 persone persero la vita.

Le radici del genocidio. Già nel 1908, con l’ascesa al potere dei Giovani Turchi, iniziarono le prime persecuzioni contro le minoranze cristiane dell’Impero. Un disegno di turchizzazione forzata, alimentato dal nazionalismo estremo e favorito dalla Prima Guerra Mondiale che distraeva l’attenzione dell’Europa, portò a massacri e deportazioni di massa.

1919: l’anno della svolta. Il 19 maggio di quell’anno, Mustafa Kemal Atatürk, futuro fondatore della Repubblica Turca, diede il via alla seconda fase del genocidio, ancora più cruenta della prima. Consiglieri tedeschi, spinti da interessi geopolitici, avrebbero suggerito e sostenuto questa atroce campagna di sterminio.

Sopravvivenza e rinascita. Nonostante le atrocità subite, molti Ponti riuscirono a sfuggire alla morte. Circa 400.000 trovarono rifugio in Grecia, contribuendo in modo significativo alla ricostruzione del Paese, devastato dalla guerra e dalla catastrofe in Asia Minore. Le loro conoscenze e il loro ingegno nelle attività editoriali, commerciali, culturali e teatrali diedero nuova linfa vitale alla nazione ellenica.

Memoria e riconoscimento. La giornata del 19 Maggio serve per non dimenticare il genocidio dei Greci del Ponto, una tragedia che ancora oggi attende un pieno riconoscimento da parte della comunità internazionale. La memoria delle vittime e la lotta contro l’impunità sono passi fondamentali per costruire un futuro di pace e giustizia.

Il 24 febbraio 1994, il Parlamento greco ha fissato nella data del 19 maggio la nascita di una giorno dedicato al ricordo del genocidio dei greci del Ponto, in ricordo di quei greci che vivevano nel nord dell’Asia Minore dopo la fine dell’impero bizantino che, come gli Armeni, vennero trucidati dagli ottomani. Il 19 maggio del 1919 Mustafa Kemal  iniziò la seconda fase, più cruenta, del genocidio dei Ponti, sotto suggerimento di consiglieri tedeschi. già iniziata con il movimento dei Giovani Turchi nel 1914, un gruppo quest’ultimo, guidato dal sanguinario Talat Pas, che perseguitava le popolazioni cristiane cercando di realizzare la turchizzazione forzata dell’intera regione, approfittando della distrazione degli Stati europei impegnati nella prima guerra mondiale.

Dal 1914 fino alla catastrofe in Asia Minore del 1922, si stima che le persone  a perdere la vita ad opera dei turchi siano state 353.000… Coloro che sfuggirono alle atrocità turche si rifugiarono nella Russia meridionale, mentre circa 400.000 fuggirono in Grecia. Con le loro conoscenze e il loro lavoro contribuirono maggiormente alla ripresa dello stato greco, che a quel tempo era in rovina. I Ponti erano famosi per attività editoriali, commerciali, legate alla cultura e al teatro.

La  Grecia non riuscì a risolvere il caso con la Turchia. E così i turchi, per garantire la sicurezza dello Stato a loro dire, spostarono la popolazione greca, che viveva in Asia Minore, nell’entroterra. Da parte sua la Turchia rigetta il termine di genocidio, pratica adottata anche contro il Genocidio armeno. Ritenendo inoltre che indire la giornata commemorativa il 19 maggio sia una provocazione, poiché tale data coincide con una festa nazionale turca.

Fonti:

  • “Genocide of the Pontic Greeks” di Michael Llewellyn Smith
  • “The Forgotten People: The Rise and Fall of the Pontic Greeks” di Kim Munholland
  • “Black Sea: The Tragedy of the Pontic Greeks” di Anthony Delano

 

 

Elena Cannata

Educatore professionale, dottoressa in Scienze Politiche 

Notizie mie personali e da internet

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