7 marzo 1948 – Riunificazione del Dodecaneso con la Grecia

7 Μαρτίου 1948 – Η ενσωμάτωση της Δωδεκανήσου στην Ελλάδα

7 marzo 1948 – Riunificazione del Dodecaneso con la Grecia

Oggi in Grecia si ricorda il 7 marzo 1948, giorno in cui le isole del Dodecaneso divennero Prefettura del Dodecaneso, entrando quindi a far parte a tutti gli effetti della Grecia.
Il Dodecaneso (in greco Δωδεκάνησα, = “dodici isole”) è un arcipelago della Grecia, compreso tra la Turchia, l’isola di Creta a Sud, le Cicladi ad Ovest e l’isola di Samo a Nord.
Dal punto di vista amministrativo era una prefettura appartenente alla regione dell’Egeo Meridionale, abolita a partire dal 1º gennaio 2011 a seguito dell’entrata in vigore della riforma amministrativa detta programma Callicrate. Il capoluogo è la città di Rodi. Dal punto di vista geografico il Dodecaneso è un arcipelago di oltre 163 isole ed isolotti, di cui soltanto 26 sono abitate. Localizzate in una regione di passaggio tra Oriente ed Occidente, nel loro complesso le isole recano evidenti segni del loro passato, dell’epoca classica a quella bizantino-genovese, e poi dei Cavalieri di Rodi, all’occupazione turca ed italiana. Diverse dominazioni hanno lasciato tracce nella cultura e nelle testimonianze architettoniche.(Wikipedia)
Durante la guerra italo-turca culminata nell’occupazione della Libia, l’Italia occupò il Dodecaneso. Il 26 aprile 1912 venne occupata Stampalia, il 12 maggio Scarpanto, Caso, Piscopi, Nisiro, Calino, Lero, Patmo, Coo, Simi e Calchi; il 4 maggio vennero sbarcate truppe a Rodi, che venne occupata del tutto il 16 maggio. Con la Pace di Losanna (18 ottobre 1912) l’Italia ottenne la sovranità sulla Libia e il possesso temporaneo delle isole del Dodecaneso. Il 5 maggio 1912 si insediò il comandante delle isole occupate dell’Egeo Giovanni Ameglio, dal 1914 costituite in Colonia del Dodecaneso; il primo governatore, il savonese Mario Lago, si insediò il 16 novembre 1922.
Dal 1926 le isole vennero trasformate in “Governo delle Isole Italiane dell’Egeo”, denominazione che divenne ufficiale nel 1930. Fu organizzata l’amministrazione civile delle isole con libere elezioni. Nel 1937 i sindaci vennero sostituiti da podestà di nomina governativa. Al censimento del 21 aprile 1936, l’ultimo prima della perdita dell’arcipelago da parte dell’Italia (1947), la popolazione totale residente nel Dodecaneso risultava composta da 140.848 unità, di cui 16.711 italiani e 4.090 stranieri di varie nazionalità. La popolazione residente nell’isola di Rodi ammontava a 61.886 abitanti seguita dall’isola di Coo (19.731 ab.) e da quella di Calino (15.247 ab.).
Dopo l’8 settembre 1943 il Dodecaneso venne attaccato dai tedeschi che non volevano fornire agli Alleati una base operativa per l’attacco alla Grecia. La divisione d’assalto Rhodos, comandata dal generale Ulrich Kleemann, riuscì a conquistare le isole grazie ad una mescolanza di azioni di forza e tattiche dilatorie, tra il 9 settembre e il 17 novembre 1943. Ciò fu possibile anche grazie alla scarsa iniziativa del comando italiano, data l’ambiguità del proclama armistiziale. Gli scontri del 9 e 10 settembre 1943 fra le truppe italiane e quelle germaniche furono a tratti aspri, ma la resa imposta dal Governatore Campioni e la sua cattura, resero vano ogni sforzo delle truppe italiane nel capoluogo del Possedimento. Inizialmente non furono attaccate le isole a nord di Rodi e in particolare Coo (che cadde il 4 ottobre) e Lero (con la più importante base navale italiana nell’Egeo), che rimase in mano italiana fino al 17 novembre 1943, difesa dalle forze italiane di guarnigione e da rinforzi inviati dagli Alleati. Dopo la resa di Lero, furono abbandonate dai soldati italiani anche le due ultime isole in possesso degli italiani, Lisso e Patmo.
Sorte diversa toccò a Castelrosso. Quando l’Italia capitolò, il 10 settembre 1943, l’isola fu occupata dalle forze britanniche, che ne conservarono il possesso per il resto del conflitto. I soldati italiani lasciarono l’isola il 28 settembre 1943. Il governatore, ammiraglio Inigo Campioni, rimase in carica fino al 18 settembre 1943 in qualità di governatore civile, dopo aver ordinato la resa della guarnigione italiana di Rodi, per poi essere deportato. Venne sostituito dal vicegovernatore Igino Ugo Faralli, governò le isole nel nome della R.S.I. fino al 1945. Il potere dispositivo e di controllo della popolazione passò all’esercito di occupazione tedesco, comandato dai generali Ulrich Kleemann e Otto Wagener, attivamente sostenuti da elementi fascisti e repubblichini. L’ 8 maggio 1945, dopo la resa incondizionata dei tedeschi firmata nell’isola di Symi, il potere fu trasferito ai britannici (British Military Administration). L’amministrazione militare britannica continuò ad avvalersi di quella civile italiana. L’Italia conservò formalmente ancora per tutto quel periodo la sovranità sino al definitivo passaggio alla Grecia.
Con il trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 le isole passarono alla Grecia come prevedeva l’articolo 14 del trattato:
Articolo 14:
• L’Italia cede alla Grecia in sovranità piena le Isole del Dodecaneso in appresso indicate e precisamente: Stampalia (Astropalia), Rodi (Rhodos), Calki (Kharki), Scarpanto, Casos (Casso), Piscopis (Tilos), Misiros (Nisyros), Calimnos (Kalymnos), Leros, Patmos, Lipsos (Lipso), Simi (Symi), Cos (Kos) e Castellorizo, come pure le isolette adiacenti.
• Le predette isole saranno e rimarranno smilitarizzate.
• La procedura e le condizioni tecniche che regoleranno il trapasso di tali isole alla Grecia saranno stabilite d’accordo fra i Governi del Regno Unito e di Grecia ed accordi verranno presi per il ritiro delle truppe straniere non oltre 90 giorni dall’entrata in vigore del presente Trattato.
Il 7 marzo 1948 le isole si trasformarono da Governatorato del Dodecaneso a Prefettura del Dodecaneso, entrando quindi a far parte a tutti gli effetti della Grecia. Tuttora non è raro incontrare abitanti delle isole in grado di parlare e comprendere l’italiano, insegnato fino al 1950 nelle scuole, parlato soprattutto dagli anziani.
Dal punto di vista geografico, il Dodecaneso è un arcipelago di oltre 163 isole ed isolotti, di cui soltanto 26 sono abitate. Localizzate in una regione di passaggio tra oriente ed occidente, nel loro complesso le isole recano evidenti segni del loro passato, dell’epoca classica a quella dei Cavalieri di Rodi, all’occupazione turca ed italiana. Diverse dominazioni hanno lasciato tracce nella cultura e nelle testimonianze architettoniche.
Queste le principali isole:
• Rodi è l’isola maggiore, con 130.000 abitanti (2004), prende il nome dall’omonimo capoluogo, e la più significativa dal punto di vista storico, turistico ed economico, la sua città vecchia medievale è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO;
• Coo (Kos), con 30.907 abitanti (2001), isola vicinissima all’Asia minore è conosciuta come la patria di Ippocrate, padre della medicina;
• Càlino (Kàlymnos), 15.842 abitanti (2001) è l’isola della pesca delle numerose spugne marine ed una delle più popolate;
• Lero (Léros), 8.061 abitanti (2001), tra Patmo e Càlino;
• Scarpanto (Kàrpathos), 6.511 abitanti (2001), è la più scoscesa e ricca di montagne; ancora in parte incontaminata, grazie alla difficile conformazione orografica;
• Patmo (Pàtmos), 3.047 abitanti (2011), ha l’atmosfera sacra del monastero di Aghios Ioanis Theologos (San Giovanni);
• Simi (Symi), 2.606 abitanti (2001), vicinissima a Rodi, per le sue caratteristiche sia naturali che dell’ambiente costruito, è luogo storico protetto dal Ministero dei Beni Culturali;
• Stampalia (Astypálea), 1.238 abiitanti (2001) dal passato veneziano con un imponente Kastro di quel periodo; nel dialetto locale permangono ancor parole di origine veneta;
• Caso (Kàssos), 990 abitanti (2001), la più meridionale delle isole, è ricca di scogliere;
• Nìsiro (Nìssiros), 948 abitanti (2001), una delle isole più piccole, possiede un vulcano detto Kratèras (Cratere) alto 700 metri;
• Lisso, 698 abitanti (2001), piccola isola ad est di Patmo;
• Piscopi (Tìlos), 533 abitanti (2001) è l’isola più verde ed ha le spiagge ombreggiate da grandi tamerici;
• Castelrosso (Kastellòrizo), 492 abitanti (2011), lembo estremo abitato della Grecia verso oriente, è il luogo reso famoso dal film vincitore del premio Oscar Mediterraneo;
• Calchi o Carchi (Chàlki), 313 abitanti (2001), è piccolissima e scarsamente popolata, (appena 330 persone);
• Gaidaro (Agathonisi), 158 abitanti (2001), l’isola più settentrionale;
• Cappari (Pserimos), 130 abitanti (2001), piccola isola a metà strada tra Coo e Càlino;
• Farmaco (Farmakonisi), 74 abitanti (2001), a est di Lipsi, presso le coste dell’Asia Minore
• Telendo, 54 abitanti (2001), piccola isola a ovest di Càlino;
• Archi (o Arkioi), 54 abitanti (2001), piccola isola a nord di Lisso, coi resti della fortificazione di guardia italiana, usata anche come carcere durante la seconda guerra mondiale;
• Saria, 22 abitanti (2001), piccola isola a nord di Scarpanto;
• Gyali, 10 abitanti (2001), piccola isola a metà strada tra Coo e Nìsiro;
• Lèvita, 8 abitanti (2001), piccola isola tra Càlino e Paro, nelle Cicladi, facente parte della municipalità di Lero;
• Ro, piccola isola ad ovest di Castelrosso abitata solo da un contingente militare;
• Strongili, piccola isola a est di Castelrosso, disabitata, estremo lembo ad est della Grecia, dominata da un faro;
• Alinnia o Limonia è un isolotto desertico, nei pressi di Calchi di particolare interesse naturalistico;
• Sirna, piccola isola di 4 km² a sudest di Scarpanto.

 

Elena Cannata

Educatore professionale, dottoressa in Scienze Politiche  

Loading

Visualizzazioni: 13