A 15 anni dal terremoto aquilano, la città resta in lutto

A 15 anni dal terremoto aquilano, la città resta in lutto

L’Aquila, 6 aprile 2024 – A quattordici anni dal terremoto che sconvolse la città, L’Aquila si stringe ancora una volta nel dolore e nella memoria. La fiaccolata silenziosa, partita da Piazza Duomo, attraversa le strade del centro storico, ferita ancora dalle cicatrici del sisma. In testa al corteo, tra i familiari delle 309 vittime, c’è anche la madre di Vasilis Kufoliàs, lo studente ellenico che perse la vita nella tragedia.

Il 6 aprile 2009, alle 3:32 del mattino, una scossa di magnitudo 6.3 devastò L’Aquila e i suoi dintorni. Il bilancio fu drammatico: 309 persone morirono, migliaia rimasero ferite e oltre 65.000 furono sfollate. La città, ricca di storia e di arte, si ritrovò in ginocchio, con interi quartieri rasi al suolo e monumenti storici crollati.

Ero lì anch’io, ho cercato tra le macerie, ho trovato il passaporto di Vasilis e ho provveduto a contattare urgentemente il Comune di Ortone per ricevere in ospedale sua sorella per interventi multipli.

di Evangelos Alexandris Andruzzos

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La fatica della ricostruzione.

Negli anni successivi al terremoto, la città ha affrontato la difficile sfida della ricostruzione. Un processo complesso, segnato da ritardi, burocrazia e polemiche. Ma la popolazione aquilana non si è mai arresa. Con tenacia e coraggio, ha lavorato incessantemente per rialzarsi e ricostruire la propria vita.

Le istituzioni al fianco della città.

Le istituzioni, nazionali e locali, hanno supportato la ricostruzione con un impegno di risorse umane e finanziarie senza precedenti. Il governo italiano ha stanziato miliardi di euro per la messa in sicurezza degli edifici, la ricostruzione delle case e delle infrastrutture danneggiate.

Un nuovo futuro per L’Aquila.

A quindici anni dal sisma, L’Aquila ha fatto grandi passi avanti. Il centro storico è stato in gran parte ricostruito, con nuovi edifici antisismici e la riqualificazione di spazi urbani. La città ha ritrovato la sua vitalità, con l’apertura di nuovi negozi, ristoranti e attività commerciali.

La memoria delle vittime.

La ferita del terremoto non si è ancora rimarginata. Il dolore per le vittime e la memoria di quel tragico giorno sono ancora vivi nella comunità aquilana. La fiaccolata del 6 aprile è un momento importante per ricordare chi ha perso la vita e per riaffermare la speranza in un futuro migliore.

Un esempio di resilienza.

L’Aquila è un esempio di resilienza e di speranza. La città ha saputo superare la tragedia e guardare avanti con fiducia. Il terremoto ha lasciato un segno indelebile, ma ha anche rafforzato il senso di comunità e la voglia di ripartire.

L’Aquila non dimentica.

Il 6 aprile 2024, L’Aquila si è fermata per ricordare le sue 309 vittime nella piazza cittadina dedicata alla memoria delle sue vittime. Proprio di fronte all’edificio dove ha parso la vita Vasilis e tanti altri ragazzi, studenti fuori sede. Un momento di dolore e di raccoglimento, ma anche di speranza e di rinascita. La città è viva e guarda al futuro con tenacia e coraggio.

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Evangelos Alexandris Andruzzos – Fact Checker
Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.

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