Luigi Pirandello: Così sono, un figlio del Caos

“Così sono, un figlio del Caos. E non allegoricamente, ma in realtà, poiché sono nato nei pressi di una fitta foresta che gli abitanti di Djirzenti (Agrizento = Akragas) la chiamano Kavouzou, corruzione dell’antica parola greca Χάος = Caos”.

Luigi Pirandello. Nato, 28 giugno 1867 Agrigento (antica Acragas) Sicilia. Morte, 10 dicembre 1936 (69 anni) Roma. Pirandello è stato un drammaturgo, romanziere e saggista italiano a cui fu assegnato il Premio Nobel per la letteratura nel 1934.
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Nacque ad Agrigento, in Sicilia, l’antica Akraganta greca, colonia di Rodi e Cretesi. Proveniva da una famiglia borghese, proprietaria di poderi e miniere di zolfo, dove lavoravano i bambini piccoli chiamati “Caruso”.

Inizialmente voleva intraprendere la carriera di filologo e dialettologo (sta difendendo una tesi a Bonn sulla fonetica e la morfologia dell’idioma della sua città natale). Le sue prime pubblicazioni sono piccoli volumi di liriche inclinate verso una sensibilità crepuscolare e romantica, come Mal giocondo (Happy Evil, 1889), Pasqua di Gea (Pasqua della Terra, 1891) ed Elegia renane (Elegia del Reno, 1895) – composti più o meno sul modello delle Elegie romane di Goethe che tradusse l’anno successivo.

L’autore stesso afferma di essere di origine greca e che il suo cognome è una corruzione del greco Pyrangelos.

Studiò filologia a Parigi e Bonn e insegnò come professore di filologia italiana presso il più alto istituto della capitale italiana. A Roma Pirandello collaborò a diverse riviste letterarie, pubblicando le sue poesie e la sua prosa. Si fece conoscere al grande pubblico con il romanzo Il beato Mattia Pascal. Ma ciò che lo ha reso famoso nel mondo è stato il suo lavoro teatrale. Pirandello scrisse la prima parte dell’intera sua opera in un periodo per lui particolarmente doloroso, a causa della morte della madre e della malattia mentale della moglie. Tra le tante opere di Pirandello ricordiamo: Come mi vuoi, Vestiamo nudi, Sei facce chiedono un autore, Se la pensi così, Stasera improvvisiamo.

Vale la pena notare che si tratta di un carattere artistico multi-collettivo, che trascurava il cristianesimo e attingeva principalmente dall’elemento arabo della Sicilia, dalla cultura dell’Oriente, dalla ricerca di un rapporto polimorfico con la realtà, da un’identità polimorfica.
Esprime questa ricerca multiculturale della sua origine, l’atteggiamento amletiano di dubbio e di interrogativo verso ogni problema, attraverso il suo lavoro multiforme, dove descrive i ruoli sociali degli individui, nel loro sviluppo, in base all’ambiente sociale in cui sono inseriti secondo le leggi del caos e non della teleologia religiosa, senza la disposizione pulsionale utilitaristica dell’escatologia divina, per la salvezza dell’anima.

 

Il popolo siciliano ha subito una costante fermentazione di culture dovuta alle numerose forze dominanti che si sono avvicendate nell’apparato propagandistico autoritario statale della mega-isola. Ancora oggi è tiranneggiato da fattori culturali estranei come la mafia, che affonda le sue antiche radici greche nelle unioni professionali di artisti per mantenere privilegi corporativi, ogni volta rinnovati in rapporto ai nuovi conquistatori stranieri, ai quali offre servizi di dinastizzazione del luogo, con la conoscenza della composizione sociale e imposizione del pizzo anche violenta, perfino mortale di ogni villaggio, di ogni insediamento.

Nella foto busto di Pirandello in un parco pubblico a Palermo.

 

Traduzione in italiano dal greco, fonte: facebook.com/groups/lega.italoellenica/posts/10168879037080624/

 

Evangelos Alexandris Andruzzos – Fact Checker
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Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.

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