Solstizio deriva dal latino “Sol stat” che significa “Il sole staziona”.

Solstizio deriva dal latino “Sol stat” che significa “Il sole staziona”.

Nel periodo compreso tra il 21 e il 24 giugno , al tramonto, il sole raggiunge il massimo punto sull’orizzonte e da quel momento in poi inizierà a tramontare sempre più in basso. Sono  giorni in cui il numero di ore di luce supera il numero di ore di buio, i giorni più lunghi dell’anno. Solitamente il solstizio d’estate cade il 21 giugno nell’emisfero settentrionale. Nella Grecia antica, questo evento era celebrato con festività e rituali religiosi dedicati a divinità come Apollo, dio del sole, della luce e della profezia, e Afrodite, dea dell’amore, della bellezza e della fertilità. Le festività in onore di queste divinità coinvolgevano spesso cerimonie sacre, offerte di cibo e libagioni, danze e giochi. In Grecia, in particolare.

Il Solstizio d’estate era indicato come «La porta degli uomini», mentre quello invernale era chiamato «Porta degli Dei»: elementi di comunicazione,  tra la dimensione spazio-temporale ben delineata dell’uomo e quella priva di spazio e di tempo degli dei. Concetto condiviso da molti popoli, che si ritrova anche nei riti vedici indiani, più antichi rispetto a quelli della civiltà greca.

Nell’antica Roma le feste solstiziali erano dedicate a Giano bifronte. Il concetto di solstizio come porta si diffonde anche nella civiltà latina.e. il dio protettore è incarnato da Giano, il garante delle porte e dei passaggi. Giano è bifronte ed indica dunque un passaggio: infatti il Solstizio d’estate concretizza da un lato il punto massimo del Sole (Zenith) nel suo cammino in cielo, ma, dall’altro, coincide  anche con l”inizio della sua fase calante. Il solstizio d’estate veniva spesso associato a credenze legate alla fertilità del terreno e alla prosperità delle colture, quindi molte pratiche e riti erano finalizzati a garantire buoni raccolti e abbondanza. Inoltre, questo era anche un momento in cui molte persone si riunivano per celebrare insieme, rafforzando i legami comunitari e sociali.

Nella società moderna, il solstizio d’estate è ancora un momento significativo per molte persone in diverse parti del mondo. Sebbene le credenze e le pratiche possano variare a seconda della cultura e delle tradizioni locali, il solstizio d’estate è spesso celebrato con eventi culturali, feste all’aperto, fuochi di gioia, cerimonie religiose e altri tipi di riti essendo un evento astronomico che segna l’inizio dell’estate, quando il Sole raggiunge il punto più alto nel cielo. A Roma,  nel Pantheon, questo fenomeno assume una particolarità straordinaria. Il Pantheon, costruito come tempio per tutti gli dei dell’antica Roma e consacrato come chiesa cristiana, è famoso per la sua straordinaria architettura, in particolare per la sua cupola con un grande oculus (apertura circolare) al centro, che è l’unica fonte di luce di tutto l’edificio. Durante il solstizio d’estate,  a mezzogiorno, i raggi del sole entrano attraverso l’oculo e illuminano in modo sorprendente l’interno del Pantheon, creando un effetto visivo affascinante. In quel momento, la luce solare illumina la porta d’ingresso del Pantheon, ponendo l’accento sull’ingegnosità degli architetti dell’antica Roma. Questo fenomeno è un esempio illustre della precisione con cui gli antichi Romani progettavano le loro costruzioni,  tenendo presenti non solo di aspetti estetici e funzionali, ma anche i movimenti celesti.

Il solstizio d’estate al Pantheon rimane un’attrazione unica per visitatori e studiosi di tutto il mondo, continuando a meravigliare per la sua precisione e bellezza. Questo evento astronomico riveste un significato particolare anche a Bari (Barion), la mia città, nella Cattedrale di San Sabino, sorta nel XII secolo sulle rovine del duomo bizantino distrutto nel 1156 da Guglielmo I, detto il Malo.. Nella superba Cattedrale si verifica un evento magico  che si ripete da circa mille anni. Si tratta di un fenomeno assolutamente unico nel suo genere: In questo giorno i raggi del Sole, intorno alle 17, proiettano la forma del rosone della facciata ovest della Cattedrale, sul rosone musivo che si trova  davanti all’altare, come in un incanto di luce che vuol congiungere cielo e terra. Si tratta della celebrazione della Luce, il connubio del Cristo-Sole iirradia il  Sol Invictus, che deriva dalla tradizione di Mitra, divinità solare dell’antica Persia, giunta a Roma attraverso la Grecia e il mondo ellenistico,  prendendo le sembianze di divinità dispensatrici di sole come Helios e Apollo. Dal culto misterico solare  ipoteticamente deriva la transizione verso il Dio Unico.

Il Sol Invictus, il Sole che vince le tenebre, si celebrava, nelle varie tradizioni antiche, dal 21 Dicembre al 25 Dicembre, a Roma quel giorno era festeggiato il Natalis solis invicti, la nascita del sol invictu, data in cui la Chiesa fa coincidere la nascita di Cristo. Questo avvenimento sorprendente ha attratto l’attenzione di molti curiosi e appassionati di astronomia e architettura, poiché rappresenta una testimonianza delle conoscenze astronomiche e ingegneristiche del tempo in cui la cattedrale di Bari fu costruita. Questa incredibile coincidenza assimila la Cattedrale di Bari ad altre chiese costruite nello stesso periodo XI-XII secolo, come la Cattedrale di Chartres in Francia, il duomo di Firenze, e le chiese di San Petronio a Bologna, Santa Maria degli Angeli a Roma e San Leonardo a Siponto, con la differenza che mentre in queste chiese un raggio di luce entra attraverso un foro e  colpisce un punto preciso, nella Cattedrale di San Sabino è l’intero rosone che si sovrappone al rosone  del pavimento, creando uno spettacolo affascinante che unisce storia, scienza e spiritualità in un contesto architettonico di grande bellezza.

 

Elena Cannata

Educatore professionale, dottoressa in Scienze Politiche 

Notizie mie personali e da internet

Foto mie del solstizio a Bari 2023 e dal web

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