Crisi climatica e propaganda negazionista: che fare?

L’Antropocene è qui, con tanta propaganda  complottista e negazionista e disinformazione

L’Antropocene, l’epoca geologica in cui l’uomo ha assunto un ruolo dominante sul pianeta, è sotto attacco. Non solo dalle conseguenze del cambiamento climatico, ma anche da una campagna di disinformazione orchestrata da potenti interessi che mirano a negare la realtà e ostacolare l’azione collettiva. Il fenomeno è particolarmente sentito nel Mediterraneo, dove sta cambiando rapidamente l’habitat marino e terrestre, il clima, intere specie vengono estinte ed altre tropicali colonizzano e fagocitano l’equilibrio di flora e fauna.

 

La lettura del diagramma del clima negli ultimi 20.000 anni non lascia alcun dubbio! Il surriscaldamento c’è ed è di dimensioni colossali, porta all’autodistruzione dell’equilibrio climatico.

La complicità dei media e dei social network: Al centro di questa campagna c’è l’uso distorto della comunicazione di massa e dei social network. Grandi monopoli, governi di stati canaglia e corrotti e centri di potere occulto, sfruttano queste piattaforme con bot e l’intelligenza artificiale, per influenzare gli utenti e spostare l’attenzione su argomenti di propaganda, spesso avvalendosi di falsità, fonti evelenate e troll alimentati dall’intelligenza artificiale programmata ad ingannare.

Propaganda negazionista e complottista: Negazionismo, antiscienza e teorie complottiste vengono diffuse a tappeto, facendo breccia nelle masse degli utenti poco formati culturalmente, semianalfabeti, analfabeti funzionali e digitali, purtroppo la stragrande maggioranza della popolazione affacciata su internet per puro divertimento, che abboccano ogni curiosità palesata sul loro monitor, creando un clima di confusione e sfiducia nella scienza e nelle istituzioni. L’obiettivo è sabotare il consenso scientifico sul cambiamento climatico e ostacolare l’adozione di misure adeguate per contrastare questo fenomeno.

Il libro di Michael Mann: La nuova guerra del clima: Nel suo libro “La nuova guerra del clima”, Michael Mann denuncia questa strategia di disinformazione, evidenziando come i negazionisti del clima tentino di dividere il fronte di chi si batte per la salvaguardia del pianeta.

L’obiettivo: indebolire le leggi contro l’inquinamento: La propaganda negazionista mira a indebolire le leggi internazionali contro l’inquinamento, proteggendo con l’ignoranza diffusa sundolamente i grandi inquinatori del pianeta come Cina, India, Brasile e innumerevoli stati africani e asiatici.

L’Antropocene è già qui: Le conseguenze del cambiamento climatico sono già evidenti: temperature record, siccità prolungate, bombe d’acqua e inondazioni, squilibrio tra flora e fauna sull’intero pianeta, scomparsa della metà circa delle specie animali negli ultimi secoli. La terra arsa non riesce ad assorbire la pioggia, che viene erosa e spazzata via ad ogni temporale, rendendo sempre meno fertile il terreno, desertificando i territori, facendo scomparire per sempre la falde acquifere.

La necessità di un’informazione libera e indipendente: In questo contesto, diventa fondamentale l’accesso a un’informazione libera e indipendente, capace di smascherare la propaganda e di fornire ai cittadini gli strumenti necessari per comprendere la complessità dell’Antropocene e per agire di conseguenza. E’ determinante una postura di Resistenza alla nuova barbarie della propaganda diffusa sul mondo digitale, compito sulle spalle di tutti indistintamente, ogni cittadino consapevole dei rischi e attivo missionario per la tutela ambientale. In prima fila gli attivisti virtuali, i Fact Checker e divulgatori scientifici, che devono avvisare tempestivamente ogni violazione della corretta informazione e tamponare ogni violazione della Netiquette nel più breve tempo possibile, prima che diventa uno tsunami inarrestabile.

Solo attraverso la sensibilizzazione dell’urgenza del problema ambientale e il suo collegamento con la politica e la comunicazione, sarà possibile prendere consapevolezza e iniziare un’azione collettiva per difendere il nostro pianeta, la nostra unanità e costruire un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. Italia e Grecia sono già severamene colpite da catastrofi naturali a causa della crisi climatica e dobbiamo prepararci a drastiche misure preventive per evitare, se ancora possibile, il punto di non ritorno verso l’autodistruzione. Io confido alle nuove tecnologie d’energia pulite e basso impatto ambientale per sostituire quelle fossili, ma per arrivarci serve il convincimento di tutti, cosa difficile in presenza di malfattori della distrazione e disinformazione.

 

Oltre a quanto già detto, è importante sottolineare che:

  • La disinformazione sul cambiamento climatico non è un fenomeno nuovo, ma ha assunto una nuova dimensione con l’avvento dei social network.
  • La lotta contro la disinformazione richiede un impegno a tutto campo, che coinvolga le istituzioni, i media, la società civile e i cittadini.
  • È fondamentale educare i cittadini a un uso critico e consapevole dei social network e delle informazioni che vi circolano.
  • La scienza deve essere al centro del dibattito pubblico sul cambiamento climatico.

L’Antropocene è una sfida epocale che richiede una risposta altrettanto epocale, mobilitazione generale. La disinformazione rappresenta un ostacolo da superare, ma non è insormontabile. Con l’impegno di tutti, possiamo costruire un futuro più sostenibile, basato sulla conoscenza e impegno per salvare noi stessi e il nostro pianeta.

Evangelos Alexandris Andruzzos – Fact Checker
Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.

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