Il fascino immortale della cultura greca: una lente per svelare il "Nome della Rosa"

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Il fascino immortale della cultura greca: una lente per svelare il “Nome della Rosa” del mio prof. Umberto Eco, eccellente grecista, secondo le sue stesse parole in aula:

“L’opera di Aristofane, con il suo humor dissacrante e la sua satira pungente, rappresenta un fulgido esempio della cultura greca: un universo che celebra l’arte del buon vivere, del sorriso e dell’allegria. Una cultura che affonda le sue radici nella Ragione, emanando l’uomo dalla paura ancestrale della morte e dal bisogno metafisico di un Dio come protettore.”

Ecco perché la cultura greca assume un ruolo baricentrico nel romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”: essa rappresenta una lente attraverso cui l’autore esplora le profondità dell’animo umano, svelandone le contraddizioni e le debolezze.

Nata spiritualmente come Atena, già adulta e ben armata, dal cervello di Zeus e non dall’utero femminile con legami affettivi biologici materni, la Ragione della cultura greca si contrappone alla teologia mistica e all’oscurantismo religioso che permeavano finora l’antichità e purtroppo ancora per molti secoli dopo, fino il tardo Medioevo e in gran parte dell’umanità tirannizza il genere umano. Essa incarna un ideale di razionalità e di libertà di pensiero critico, che sfida le superstizioni e i dogmi imposti.

Nel romanzo di Eco, questa contrapposizione si manifesta nella dicotomia tra Guglielmo da Baskerville e Jorge da Burgos: il primo rappresenta l’approccio razionale e scientifico alla conoscenza, mentre il secondo incarna il fanatismo religioso e l’intolleranza.

La cultura greca, con la sua enfasi sulla ragione e sulla critica, diventa quindi uno strumento per svelare le ombre del Medioevo e per illuminare la strada verso un futuro di progresso e di libertà.

Per queste ragioni storico-culturali dobbiamo riflettere sul significato e sull’importanza della cultura greca nel mondo contemporaneo. Abbiamo un’eredità immensa da

Evitiamo di perderci nella disperazione del buio, dell’oscurantismo, nei meandri irrazionali, con comportamenti indirizzati alla scomparsa dell’umanità, l’Antropocene che stiamo vivendo e ci porta verso l’estinzione di massa della biodiversità e al suicidio del genere umano.