L’Italia: tra ipocrisia e inquinamento, una ferita profonda

L’Italia: tra ipocrisia e inquinamento, una ferita profonda

Un mare di rifiuti e segreti: L’accusa mossa è pesante: l’Italia avrebbe inquinato per decenni i fondali marini con l’affondamento di navi fantasma e lo scarico illegale di rifiuti, anche radioattivi. Una ferita profonda che si fa eco nella cronaca e nell’attualità, alimentando dubbi e indignazione.

di Evangelos Alexandris Andruzzos

Navi fantasma: La pratica dell'affondamento di navi obsolete o cariche di rifiuti tossici per nascondere le proprie colpe non è nuova. Un esempio emblematico è la "Jolly Rosso", nave mercantile italiana affondata al largo della Calabria nel 1994 con un carico di rifiuti illegali. La vicenda sollevò un'ondata di scandalo, portando alla luce una rete di complicità e omissioni.

Discariche illegali: Non solo i mari. L'Italia è stata coinvolta anche in scandali legati all'esportazione illegale di rifiuti radioattivi verso paesi terzi, come la Nigeria. La "Terra dei Fuochi" in Campania rappresenta un triste simbolo di questa devastazione ambientale: un territorio martoriato da discariche abusive e combustioni incontrollate, dove finivano scorie non solo italiane, ma anche provenienti da diverse nazioni europee.

Un problema attuale: La questione non è relegata al passato. Ancora oggi, l'Italia si confronta con diverse sfide legate all'inquinamento e alla gestione dei rifiuti. La criminalità organizzata rimane attiva nel traffico illecito, mentre la mancanza di infrastrutture adeguate e di una cultura del riciclo ostacolano una gestione efficiente.

Un impegno necessario: Di fronte a questa realtà, la necessità di un impegno concreto e condiviso è evidente. Serve una svolta decisa verso una gestione responsabile dei rifiuti, con investimenti in tecnologie sostenibili, controlli più rigorosi e una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza.

La voce del popolo: La rabbia e la frustrazione della popolazione crescono. Associazioni ambientaliste, cittadini e attivisti si mobilitano per chiedere giustizia e un futuro più verde per il Paese. La loro voce è un monito per le istituzioni, affinché si ponga fine a questa vergognosa eredità e si ponga in atto una vera e propria transizione ecologica.

L'Italia ha il potenziale per diventare un modello di sostenibilità. Ma per raggiungerlo, occorre fare i conti con il suo passato e intraprendere un percorso di cambiamento serio e irreversibile. Solo allora il mare potrà tornare ad essere un simbolo di bellezza e non più una ferita profonda inferta all'ambiente e alla coscienza di un'intera nazione.



Mentre la Francia avanza nell'innovazione tecnologica e scientifica puntando sulla totale autonomia energetica, grazie anche all'apporto prezioso dell'Italia nel gestire la produzione di energia elettrica dalla fusione nucleare sicura, senza scorie radioattive e senza rischi esplosione, in Italia si fa ancora resistenza contro i mulini al vento!

Una tappa fondamentale per la realizzazione del più importante progetto internazionale della Francia per la fusione nucleare, un investimento complessivo di circa 20 miliardi di euro che vede anche un’importante partecipazione anche dell’Italia, che dovrebbe entrare in funzione nel 2025 per dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica della fusione come fonte di energia, sicura, pulita e inesauribile.

Invece di applicare la ricerca scientifica, qui i nostrani si fanno domande amletiche, filosofiche, ideologiche, romantiche e un po' catastrofiste per abbracciare il popolo timoroso dell'innovazione e tecnofobico per ignoranza, che vota più per paura invece di ragionare, informandosi responsabilmente da cittadino moderno, europeo.

Fonti:
https://www.greenpeace.it/
https://www.legambiente.org/
https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/energia/2022/05/13/fusione-installato-il-primo-spicchio-del-reattore-di-iter_8f9f6394-d88d-4106-989f-aa637b7c9a8b.html


Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.

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